Sei tu, fantasma?

Non pensavo che la full immersion  philiprothiana sarebbe riuscita a coinvolgermi così tanto, e invece… che scrittura, ragazzi.

Calibrata al millimetro.

E che capacità di giocare con la narrazione (e infischiarsene sonoramente).

Sto leggendo e studiando un bel po’ di cose sue e su di lui in questo periodo e ogni volta che mi ritrovo a farci sopra il punto della situazione, viene fuori qualcosa di nuovo a scardinare tutto il resto. Sei tu, fantasma, che entri in scena? Penso proprio che la “dimensione Roth” diventerà una delle mie prossime zone di comfort letterarie.

Voi cosa state leggendo?

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